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Le competenze dell’istruttore di minibasket (parte 4)

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Saper gestire il campo e il tempo

Rieccomi con la quarta parte relative alle competenze dell’istruttore e, se non avete letto le precedenti, potete trovarle qui (parte-1;parte-2;parte-3).

Oggi parlerò della gestione del tempo e di come stare in campo; infatti queste attività sono le più importanti per rendere la lezione più funzionale. Significa essere capaci di utilizzare correttamente gli attrezzi necessari allo sviluppo della lezione. Le proposte dell’istruttore devono seguire tre principi fondanti:

  • devono avere contenuti precisi,
  • devono divertire
  • devono essere sicure per preservare l’incolumità fisica dei bambini.

Bisogna pensare sempre ai possibili pericoli derivanti dall’attività e dall’uso degli attrezzi avendo sempre bene in mente il concetto di “mettere in sicurezza i bambini”. Nel minibasket vengono utilizzati diversi supporti didattici come ad esempio cerchi, birilli, materassini, ostacoli, sedie e altro materiale ma molto spesso in maniera poco funzionale alla lezione, nel senso che l’incapacità di saperli gestire fa perdere molto tempo al lavoro dei bambini. Mettere tanti attrezzi, poi toglierli tutti, poi rimetterne altri per eseguire un altro gioco diverso interrompe troppo a lungo l’attività e ciò dipende dall’istruttore. Per un migliore funzionamento è consigliabile seguire i concetti di “Mettere tutto e togliere” oppure “Aggiungere ad ogni gioco”. Nel primo caso l’istruttore predispone sul campo tutti gli attrezzi che gli servono e quando non servono più li elimina fino a rimanere con il campo vuoto. Nella seconda ipotesi è il principio contrario, si parte a giocare con il campo vuoto e di volta in volta si aggiungono gli attrezzi che servono per rendere i giochi più articolati. Stesso discorso nell’utilizzo dei palloni per cui si consiglia di iniziare la lezione con un pallone per ciascun bambino per passare ad utilizzare un pallone ogni due bambini, uno ogni tre o quattro bambini fino ad arrivare ad un pallone solo per disputare la partita. Si possono anche utilizzare dei giochi in cui si possono coinvolgere i bambini a
costruire il campo, inserendo gli attrezzi, oppure a pulirlo togliendoli.
Un altro parametro fondamentale che dipende dalle scelte dell’istruttore è quello relativo alla durata dei giochi e degli esercizi. La gestione del tempo è importante per consentire un adeguato “Tempo di impegno motorio” per tutti i bambini perché ciò consente un migliore apprendimento, per cui è necessario valutare come è stato compreso e interpretato l’esercizio o il gioco, se stanno facendo esperienze utili e positive oppure hanno bisogno di più tempo per capire.
Una volta concesso il tempo giusto di lavoro bisogna valutare se i bambini hanno compreso ed eseguono abbastanza correttamente prima di cambiare. Accade però molto spesso che l’istruttore decida di cambiare gioco solo per seguire l’andamento della lezione scritto sul foglio. Questo lo possiamo definire un errore e sarebbe meglio adattarsi e prolungare un esercizio che non viene eseguito correttamente piuttosto che inserire un nuovo gioco che potrebbe risultare ancora più difficile.

Gli attrezzi possono essere utilizzati in diversi modi:

  • Cerchi: saltarli in lungo, saltarci dentro e fuori in diverse maniere; mantenerli in diverse
    posizioni per lanciarci dentro la palla; farli rotolare; farli girare.
  • Birilli: saltarli in verticale; saltarli in orizzontale (sdraiati a terra); aggirarli; toccarli e ripartire
    (modalità che permette movimenti angolari); abbinarli per fare porticine; colpirli con dei
    lanci/rotolamenti; prenderli e spostarli; sostegno per mantenere la palla.
  • Ostacoli: saltarli; passarci sotto
  • Funicelle: saltarle mentre vengono fatte girare; saltarle girandole da solo; voltabraccia e d
    esercizi di mobilità articolare; posizionate a terra, esercizi per i piedi e altro.
  • Cinesini: delimitare percorsi; delimitare posizioni; esercizi di rapidità dei piedi; esercizi di
    coordinazione, sostegno per palla.

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