Ciao,
il minibasket da qualche hanno ha adottato un nuovo metodo di insegnamento basato soprattutto sullo sviluppo delle capacità cognitive e motorie mettendo in secondo piano le 4 regole del minibasket (palleggio, tiro, passaggio e difesa). Si utilizzano i giochi di “Potere” per stimolare i bambini a conquistare e mantenere un vantaggio. Si fanno giochi che variano il tempo e lo spazio in modo da dare la possibilità a chi non ha il potere, di recuperare. Si utilizzano gli stessi bambini come attivatori e questo aumenta l’attenzione e stimola il gruppo a crescere.
Facendo riferimento ad un post su facebook gioco di potere semplice moda o valida? mi trovo a fare qualche precisazione.
In questo modello l’istruttore deve avere le giuste competenze per garantire il corretto sviluppo del bambino e creare il giusto equilibrio.
Il nuovo modello è sicuramente più impegnativo per l’istruttore in quanto non ci dobbiamo limitare ad insegnare i fondamentali con semplici staffette o gare dove prevale la ripetizione del gesto tecnico.
Ci troviamo a decidere se abbracciare il cambiamento e creare bambini autonomi competenti od ostinarci a creare bambini automi; purtroppo alcune società pretendono i risultati e si aspettano che il bambino quando esce dal minibasket sappia padroneggiare la tecnica che, tra l’altro, con il cambio di pallone dal n.5 al n.7, rischia di lasciare il tempo che trova.
L’obiettivo del nuovo metodo è creare bambini che, usciti dal minibasket, sappiano padroneggiare il GIOCO e adattarsi alle sue situazioni che, in questo sport, difficilmente sono codificabili.
L’inconveniente evidenziato nel post di fb sono:
- Imprecisione nei dettagli tecnici se non si ha già la padronanza
- Rifiuto di giocare e di competere da parte del giocatore senza potere quando l’altro ha già un consistente vantaggio.
- Incapacità di capire qual è l obiettivo primario
- Disattenzione da parte di chi non deve entrare immediatamente
Mi permetto di dissentire in quanto considero che:
- La precisione dei gesti tecnici si acquisisce durante la lezione, è vero che non è l’obiettivo della lezione ma solo lo strumento; però il metodo è flessibile e non devo SOLO UTILIZZARE GIOCHI DI POTERE, ma l’istruttore deve avere le competenze per gestire la metodologia corretta.
- Nel fare i giochi di potere (possibilmente riducendo le file al minimo), l’istruttore deve conoscere bene i propri allievi per creare squadre omogenee; comunque il bambino che non ha il potere è stimolato a recuperare e si impegna di più
- L’obiettivo è la capacità motoria e cognitiva, il carico cognitivo è fondamentale ed è sempre presente anche nel caso si facciano movimenti ripetitivi.
- L’attenzione del gruppo e dei ragazzi, con i giochi di potere o di “Vantaggi” (io preverisco dirlo così), è maggiore in quanto l’istruttore non segnala il via ma c’è sempre un bambino che fa da attivatore.
Facendo l’istruttore da 30 anni sono passato attraverso più metodi e li ritengo tutti validi per il periodo in cui venivano proposti; la pallacanestro moderna si basa su vantaggi e quindi dobbiamo abituare i bambini a capire quando e come fare delle scelte. Ammetto inoltre che i bambini di oggi hanno una soglia di attenzione minore e capacità motorie inferiori, ma è compito di noi istruttori sanare queste lacune.