Riporto la recensione di Viterbonews24 in merito alle dispense del nostro amico e collaboratore Guido de Alexandris.
Buona lettura.
Figura 1- Guido De Alexandris
Il Minibasket è una invenzione che deve molto all’Italia, un primato di cui andare ancora fieri nonostante il periodo decisamente incerto che la pallacanestro nazionale sta attraversando. A ricordarci l’importanza della nostra scuola in questa specifica fascia di apprendimento cestistico provvedono anche lavori come quelli che il mio quasi-conterraneo Guido De Alexandris, che ha compilato con la consueta perizia e – se possibile – con ancor maggiore cura rispetto alle precedenti pubblicazioni.
“Quasi” conterraneo perché Guido nella mia Viterbo c’è solo transitato in età giovanile, giusto il tempo di prendere in maniera cronica la malattia del basket, di cui è diventato un fantastico portatore sano dopo avere sviluppato il virus sul durissimo asfalto di quello che negli anni ’60 era l’unico terreno di gioco disponibile in tutto l’Alto Lazio.
Un campo che esisteva dai primi anni del secolo, quando funzionava da circolo del tennis, per poi diventare una infuocata arena, una volta che a Viterbo furono giunti i primi soldi per la ricostruzione postbellica e fu possibile stendere il bitume, e costruire una tribunetta.
Spettatore da quegli spalti di accesissimi derby con Rieti, Orvieto, Civitavecchia e di confronti all’arma bianca con i ministeriali romani, Guido De Alexandris ha assorbito in età precoce l’amore per una pallacanestro non ancora basket, ma dove la passione faceva premio su tutto, dandoti la forza per affrontare trasferte a dir poco complicate, pubblici non proprio da college britannico e avversari che dove non arrivavano con la tecnica e il fisico adottavano gherminelle che poco avevano di sportivo.
Quella stessa passione che adesso Guido riversa nei suoi lavori: vale a dire, riassumere e spiegare al popolo del basket ciò che i migliori maestri dei piccolissimi cestisti, ovvero Maurizio Cremonini e il suo staff federale composto da Lucio Bortolussi, Roberta Regis, Fabio Bagni, Barbara Bononi e il medico
sportivo Guido Marcangeli, dimostrano in intensissime giornate di confronto con gli istruttori che lavorano sul territorio: quelli che quasi sempre ti fanno crescere dentro il sacro fuoco – sperando che dopo non ci siano altri motivi a farlo spegnere. Ma non solo agli istruttori è destinato il lavoro di Guido. Prendete ad esempio il ponderoso testo sul Master di Porto Sant’Elpidio: quanto sarebbe utile se a sfogliarlo si dedicassero anche gli insegnanti di educazione fisica, e gli studenti di scienze motorie e di psico-pedagogia.
Clinic, corsi, master, specializzazioni, ore di teoria e di pratica, diagrammi, considerazioni: niente sfugge al nostro piccolo grande amanuense che non ha l’oro zecchino e il legno ma alla fine sforna preziosi testi dei quali – se mi è consentita una critica – alleggerirei soltanto la parte introduttiva.
Un’ultima cosa: Guido De Alexandris proviene da una famiglia dove l’arte era di casa, e a livelli espressivi molto alti. E in fondo lo si vede anche nella sua applicazione, nel modo in cui traduce in pubblicazioni mai noiose un materiale che una volta uscito dalla palestra rischia di perdere in toto la sua forza. E’ il suo modo di rendere omaggio allo Sport, che quando è praticato in maniera semplice e onesta, poggiato su basi corrette e senza l’influsso di troppi fattori esterni, si avvicina davvero all’Arte, e ci coinvolge non poco.
Massimiliano Mascolo
Giornalista – Viterbo
· Precedentemente giornalista presso RAI – Radiotelevisione Italiana
Ha lavorato presso Rai Sport
Ha lavorato presso Tg1- Rai Radiotelevisione Italiana
Di Viterbo
Gestisce Archivio dello Sport Viterbese