È il loro sport, non il vostro!
Ciò che fa male davvero ai ragazzi, sono le convinzioni dei genitori sulle competenze non riconosciute dei loro figli. Sono le aspettative sui successi sportivi, sono i comportamenti degli adulti a bordo campo (ad es.cosa dicono di fare) che rivolgono sia ai figli sia agli addetti ai lavori (arbitri compresi).
Abbiate cura e fiducia del contesto a cui affidate i ragazzi.
Operate in una relazione di alleanza, stando il più possibile su un messaggio di rinforzo; la positività dei genitori è strettamente correlata all’aumento della motivazione degli atleti.
Solo in questo modo insegnerete ai vostri figli a diventare degli adulti consapevoli e responsabili. Si diventa grandi anche imparando dagli errori. Accettando di stare in una relazione che non sempre ci mette al centro, accettando che le cose non sono sempre come le vorremmo noi.
Genitori, educatori, allenatori, cerchiamo di essere il più possibile onesti con i ragazzi, accettiamo noi per primi la sfida di essere degli adulti capaci di fronteggiare le difficoltà, e accompagniamoli nel mondo senza sostituirci a loro, impareranno solo così a farsi le spalle più forti, per essere adulti domani.
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