Ciao,
vi propongo l’articolo del nostro amico Alessandro prof. Onofri sull’argomento dell’autovalutazione.
In tutte le attività sportive già da molti anni si sente parlare di rapporto empatico con l’allenatore, di obiettivi condivisi e di strutture interattive che regolano i rapporti tra gli atleti e i loro allenatori.
Negli sport individuali il problema è di più facile individuazione perché le parti condividono molto tempo insieme e hanno la possibilità di confrontarsi e scambiare opinioni in merito al processo di allenamento e allo svolgimento della gara. Quindi è maggiormente chiaro capire se c’è accordo tra chi allena e chi è allenato.
Negli sport di squadra questo risulta un problema di non semplice risoluzione dal momento che la squadra è composta da un numero rilevante di teste pensanti che hanno, all’interno del team, ruoli ( titolari e riserve) e posizioni tecniche diverse.
Tuttavia, qualunque sia lo sport praticato, il tecnico deve sapere in ogni momento se gode della stima e della fiducia dei suoi giocatori, o se esistono motivi di incomprensione nelle dinamiche dei rapporti con essi; per questo motivo è consigliabile che adoperi uno strumento di inchiesta (questionario) per recepire importanti feedback sui suoi comportamenti.
L’interrogazione diretta che il tecnico svolge tramite il questionario è opportuna perché lo informa, quando lui vuole e senza interventi esterni circa la reale natura della sua relazione con gli atleti e per cercare di migliorarla se il caso lo richiede.
L’inchiesta è particolarmente significativa perché l’allenatore ha una risposta dai diretti interessati sulla percezione che hanno sulla performance-choching.
Questa analisi permetterà al coach di migliorare alcuni aspetti della relazione o alcune sue competenze che non aveva sufficientemente considerato importanti o che riteneva già ben strutturate.
Inoltre, coinvolgendo direttamente gli atleti, questi si sentiranno maggiormente considerati ed accrescerà così anche la stima per il loro allenatore.
Il punto dolente è che molti allenatori sono poco propensi ad indagare sulle proprie capacità e a mettersi in discussione, non capendo che è importante tenere sempre presente il punto di vista degli atleti e che una attenta analisi dei risultati, che saranno condivisi e discussi con la squadra, porta sicuramente a focalizzare i problemi e a trovare strategie per risolverli.
Alessandro prof. Onofri
Preparatore fisico F.I.P
Esperto nella Pratica Psicomotoria Aucouturier
Se volete approfondire l’argomento, potete leggere i libri sul minibasket