Condividi:

Ciao, oggi ospite sul mio blog, la Dott.ssa Linda Moranzoni Psicologa dello Sport che ci spiega come la Pandemia sta influendo nella psicologia dei bambini e come prepararci per ripartire, quali sono le loro esigenze e come comportarci in palestra. Inoltre Linda ĆØ disponibile per chi volesse approfondire l’argomento, i suoi riferimenti li trovate in calce all’articolo.

Da fine febbraio i nostri campi sono vuoti, non ci sono i bambini a riempire le palestre, a giocare a minibasket e a fare sport.
Ad oggi ci sono ancora innumerevoli punti di domanda sul momento della ripartenza: quando ripartiremo?
come dovremo comportarci alla ripartenza? Ma soprattutto: come potremo supportare i bambini?
ƈ importante tenere presente che non sono solo gli adulti a soffrire del momento che stiamo vivendo: i bambini non sono immuni agli eventi stressanti, anzi, possono sperimentare preoccupazione e diventare ansiosi.

La pandemia di COVID19, che può essere sicuramente definita come un evento stressante, ha un peso rilevante sul benessere psicologico anche per i bambini. Questo aspetto ĆØ stato sottolineato anche dal British Medical Journal ( Risks to children and young people during covid-19 pandemic) ed ĆØ in corso di verifica anche tramite uno studio dell’UniversitĆ  di Perugia volto a indagare gli effetti del distanziamento sociale dovuto alle misure restrittive su bambini e adolescenti.
Pensiamo a quanto le restrizioni adottate per il contenimento del contagio abbiano portato ad un’alterazione della quotidianitĆ  dei bambini. Le giornate dei piccoli, infatti, sono state completamente stravolte dall’oggi al domani: le scuole sono state chiuse, lo sport ha dovuto prendersi una pausa e non si sa quando questa finirĆ .

Un ruolo fondamentale, in questo momento, è indiscutibilmente quello dei genitori. È importante che osservino eventuali cambiamenti nello stato emotivo dei bimbi, nel loro umore (tristezza, nervosismo ecc.), ma anche nel ritmo sonno-veglia, nel rapporto del bambino con il cibo, nella sua capacità di concentrazione nelle lezioni e nel gioco.
Eventuali variazioni comportamentali corrispondono alle modalitĆ  con cui i bambini affrontano il cambiamento. Generalmente si tratta di reazioni di breve durata, ma possono persistere volvendosi in disturbi psicologici.

Un aspetto centrale che tocca sia i genitori, sia gli istruttori dei nostri minicestisti, è il fatto che gli adulti più vicini ai bambini ne influenzano le reazioni. I bambini vivono in un sistema complesso costituito da interazioni, relazioni, attribuzioni di significati: tali aspetti sono influenzati in primis dai genitori e dalla famiglia, e dopo dalle altre agenzie educative che hanno il ruolo di costruire benessere, ossia la scuola e lo sport.
Dopo queste considerazioni, che devono essere la nostra bussola alla ripresa, per comprendere come i bambini e le famiglie stiano passando questo momento, proviamo a individuare delle strategie comportamentali da utilizzare nel momento in cui ci ritroveremo in palestra con i piccoli grandi giocatori del domani.
Stiamo parlando di minibasket, quindi di bambini di etĆ  compresa tra i 6 e gli 11 anni. In questa fascia d’etĆ  i bambini sono in grado di esprimere pensieri e sentimenti, ma hanno comunque bisogno del confronto con gli adulti significativi per superare un evento traumatico e stressante come il periodo della quarantena che li ha tenuti forzosamente lontani dalla loro normalitĆ .

Le reazioni che potremo osservare nei bimbi sono diverse: ansia, aggressivita, variazioni nel sonno o nell’appetito (che possono tramutarsi in un vero e proprio disturbo), paura, negazione dell’evento, somatizzazione (es. mal di pancia), domande ripetute, isolamento, calo della concentrazione e della memoria.
E importante accompagnarli nel superamento dell”¦evento con dei piccoli accorgimenti:

 

  • Preservare la normalita
    E importante ricostruire con i bambini la routine e mantenerla nel limite del possibile in modo tale che ci sia un consolidamento delle abitudini funzionali. Cio dara ai bambini un maggior senso di controllo.

 

  • Mantenere un atteggiamento positivo
    Questo non significherĆ  semplicemente ripetere “Andra tutto bene!” ma spiegare loro con parole semplici la difficoltĆ  del momento, ponendo l’accento sul fatto che con l’impegno e il contributo di tutti, anche dei bambini, vedremo un miglioramento.
    Ovviamente e necessario che l’istruttore, in quanto punto di riferimento, sia il primo esempio positivo

 

  • Dedicare loro del tempo per parlare
    Rendiamoci disponibili a parlare e ad ascoltare i bimbi nel momento in cui ci mostrano la loro tristezza e i loro dubbi. E fondamentale rispondere alle loro domande in modo chiaro e onesto, con semplicitĆ .
    Chiediamo una loro opinione quando ci raccontano qualcosa e accogliamo le loro domande: il bambino magari ce le pone perche e turbato da un aspetto particolare, quindi e alla ricerca di una risposta rassicurante.
    Potra capitarci di non avere una risposta alle loro domande. In tal caso, sara importante essere sinceri e ammettere di non saper rispondere senza fare supposizioni.

 

  • Chiedere loro come si sentono
    Possiamo domandare ai bambini come si sentono, partendo dal condividere il modo in cui noi ci sentiamo. In questo modo aiutiamo i bambini a comprendere che anche noi istruttori abbiamo sperimentato le loro stesse preoccupazioni e che non sono soli.
    E necessario utilizzare questa strategia con misura: fornire troppi dettagli sui nostri pensieri e preoccupazioni puo crearne di nuovi per i bambini e alimentare il loro turbamento.

 

  • Tenerli impegnati
    Ricordiamoci sempre che i bambini vengono in palestra per giocare a minibasket, per divertirsi, per stare in movimento con i loro amici. Arriveranno in palestra dopo un lungo periodo di stallo e avranno il grande desiderio di riprendere essendo protagonisti.
    Incoraggiamoli a dare una mano, magari facciamoli intervenire nella scelta di qualche gioco, soprattutto nei primi allenamenti.
    Oltre ad occuparli, daremo loro un ruolo attivo che aumenterĆ  la loro motivazione a tornare in palestra.

 

Mi piace pensare al momento che stiamo vivendo come a un infortunio, che per un atleta equivale a un piccolo lutto. Siamo passati da un primo stadio di Negazione o rifiuto, poi siamo passati alla Rabbia e a chiederci perchƩ tutto questo stava capitando proprio a noi, poi abbiamo iniziato a prendere coscienza che nulla sarƠ come prima, e abbiamo iniziato a cercare spiegazioni e scenari alternativi.
L’ultimo stadio, in cui raggiungeremo l’Accettazione del cambiamento, ĆØ quello in cui ci si mette l’animo in pace e si accetta ciò che non ĆØ possibile controllare arrivando cosƬ a vivere la situazione contingente in modo costruttivo, creando anche nuove risorse, iniziando a pianificare i nostri obiettivi per il futuro, costruendo nuove competenze che ci torneranno poi utili quando torneremo in campo.


Linda Moranzoni Psicologa dello Sport

lindamoranzoni@gmail.com

 

Pagina Fb: https://www.facebook.com/lindamoranzoni.psi/
Profilo Ig: https://www.instagram.com/lindela_92/
LinkedIn: https://it.linkedin.com/in/linda-moranzoni


Di

Istruttore Nazionale Minibasket Allenatore di Base Istruttore Easybasket

Minibasket.info ĆØ un blog creato senza scopo di lucro con l'obiettivo di diffondere la cultura del gioco del Minibasket. Con una tua donazione contribuirai a sostenere minibasket.info e tutti i futuri progetti nella diffusione di questo bellissimo gioco

Informazioni personali

Informazioni carta di credito
Questo ĆØ un pagamento sicuro crittografato SSL.

Totale della donazione: €2,00